La foto rappresenta una figura bidimensionale sospesa nell'aria da un intreccio di cavi che, se osservata da una certa prospettiva, è in grado di dare l'effetto tridimensionale che si può notare.
In analogia, anche i social media sono ambienti "sorretti" da una rete (internet) e se "visti" da una certa prospettiva, possono rivelare opportunità da sfruttare.

27 feb 2009

Alla conquista della Coda Lunga

Il concetto di Coda Lunga, meglio conosciuto come "The Long Tail", è stato introdotto da Chris Anderson, laureato in fisica, giornalista, redattore capo di Wired Magazine e ricercatore. Dopo anni di lavoro, analizzando numerosi casi arrivò a sviluppare la teoria relativa all’argomento, sulla quale ha scritto anche un libro nel 2006, intitolato "The Long Tail: Why the Future of Business is Selling Less of More" (versione italiana: La Coda Lunga: da un mercato di massa a una massa di mercati).
Ecco a voi una breve citazione presa da quel libro, a mio parere molto significativa:
(..) la nostra cultura e la nostra economia si stanno affrancando dall'importanza attribuita a un numero relativamente esiguo di hit (prodotti e mercati main stream), posizionati sulla testa della curva di domanda e si stanno spostando verso un lungo numero di nicchie collocate sulla coda.
La possibilità di raggiungere le nicchie sulla coda della domanda è strettamente collegata a quello che oggi internet è diventato e alle opportunità che offre ai suoi milioni di fruitori.
Uno dei dipendenti di Amazon descrisse la coda lunga in questo modo: “Oggi abbiamo venduto più libri tra quelli che ieri non sono affatto andati, di quanti ne abbiamo venduti tra quelli che ieri sono andati”. Questo sta a significare che i prodotti giacenti sulla coda, possono singolarmente non avere un grosso potenziale, ma che se invece vengono visti nel complesso, possono aver molto più valore rispetto a quanto ne abbiano quei pochi sulla testa.
Ciò non vale solo per politiche di vendita, quanto anche ad opportunità legate alla fruizione di servizi, vedi per esempio il caso dell'Enciclopedia Britannica nei confronti di Wikipedia il cui successo è collegato ad una serie di dinamiche, tra cui anche quella della coda lunga, ovvero al fatto che la maggior parte degli utenti preferisce una raccolta di voci più ampia e immediata, seppur dai contenuti incerti, che una enciclopedia con meno voci ma controllate dettagliatamente da studiosi o ricercatori.


Quello che i Social Media possono offrire in questa direzione, lo si può identificare come una serie di opportunità derivanti dal poter conquistare le nicchie, ovvero una serie infinita di piccoli gruppi di persone legate tra loro da interessi comuni e dalla voglia di condividere. E' possibile infatti rivolgersi a queste in modo diretto e soprattutto non forzato ma voluto dai singoli stessi, in modo da rendere la comunicazione reciproca e favorevole ad entrambe le parti.

26 feb 2009

Una "Social Media Map"

Ogni qualvolta ci si trovi in un posto nuovo, disporre di una mappa serve ad orientarsi e a capire dove poter andare. Quella che sto per illustrare, non è di certo una mappa geografica, quanto più una mappa concettuale di quali siano i Social Media (tool e website) attualmente in "circolazione".

La mappa è disponibile sul sito dell'azienda ideatrice, ovvero la Overdrive Interactive (di Boston) che si occupa di servizi per il marketing. Questa pare sia una versione provvisoria e che presto ne uscirà una versione online più completa.
Molto utile è la suddicisione per tipologie che è stata fatta:
- Social Networks;
- Lifecastings;
- Search Engines;
- B2B Social Networks o Professiona Network Services;
- Photo Sites o Photo Sharing WebSite;
- Social Bookmarking;
- Podcasts;
- Wikis;
- Reviews/Travel;
- Groups o Social Groups;
- Tools/Platforms;
- Blogs;
- MicroBlogging/Texting;
- Video Sites o Video Sharing WebSite.
Questa mappa può rivelarsi una risorsa strategica per una qualsiasi strategia di Social Media Marketing, offrendo una chiara visione di quali siano gli strumenti a disposizione. Ovviamente non basta sapere che esiste una certa piattaforma per poterla sfruttare proficuamente, ma di certo può aprire nuovi orizzonti a nuove opportunità.

25 feb 2009

Dal Web 2.0 ai Social Media

Difficile iniziare a parlare di Social Media se non si è parlato di Web 2.o e difficile è parlare di Web 2.0 se non si ha mai letto "What is Web 2.o" di Tim O'Reilly, l'articolo illuminante che spiega oltre alle origini di tale denominazione, il suo vero significato.
In questi ultimi due anni, ho sentito ogni sorta di favola riguardo al Web 2.0 che probabilmente hanno contribuito ad enfatizzarne il significato, dando vita ad una vera e propria "2.0 mania".
Ovviamente siamo ancora pienamente coinvolti in questa "web evolution", infatti Web 2.0 non è altro che una evoluzione del Web e di come questo venga usato.
Poniamo un chiaro esempio, preso dall'articolo sopra citato:


Da questa tabella, ovviamente non completa, vengono nominati alcuni strumenti oggi usati quotidianamente da milioni di utenti e che fino a qualche anno fa non erano neanche pensabili, non tanto per la loro struttura gestionale e neanche per il loro funzionamento particolarmente complesso, ma per il valore che hanno ormai acquisito.
Maggiore è il numero delle persone che usufruiscono di una stessa rete, maggiore sarà il valore della rete stessa. Questo concetto vale ovviamente per qualsiasi tecnologia comunicativa (telefono, fax, e-mail, etc..), ma i Social Media hanno un qualcosa in più che a mio parere è identificabile nel concetto di Condivisione (sharing).
Questi "nuovi" media permettono infatti di condividere ogni sorta di informazione digitalizzabile con chiunque abbia un accesso alla rete internet.
E' gia, oggi sembra davvero una questione banale e scontata, ma non tutti ancora la pensano così e non tutti riescono a dare senso a questo volontario "movimento" di condivisione.



Ho voluto concludere con questo ormai "vecchio" video YouTube che a mio parere continua ad essere una tra le più significative interpretazioni multimediali di quello che è il Web 2.0, o di come, gli utenti rappresentino il vero "motore" del Web odierno.